Trattamento pavimenti resilienti a Roma

PAVIMENTI RESILIENTI

A questa categoria, la cui denominazione deriva dall'inglese "resilient" (elastico che, se sollecitato, torna nella forma originaria), appartengono i rivestimenti più frequentemente installati oggi nell'edilizia civile, quella in particolare delle "grandi superfici": uffici, ospedali, eccetera.
Sono pavimentazioni cui occorre dedicare particolare attenzione, in quanto necessitano di trattamenti più specifici di quanto non abbiano bisogno per esempio gli agglomerati in pietra.
Si distinguono in P.V.C., Linoleum, Gomma.

 

  • P.V.C.: Se si raschia la superficie con una lametta (previa asportazione della cera), si forma un truciolo.
  • LINOLEUM: in genere la piastrella appoggia su un supporto sintetico o di juta. Se si raschia la superficie con una lametta (previa asportazione dei vecchi strati di cera), si forma della polvere.
  • GOMMA: quando si presenta nelle forme del bullonato o del bucciardato, è facilmente riconoscibile. Quando invece si è in presenza di superfici liscie e rigide, per capire se il materiale utilizzato è gomma, si incide con una lametta se si taglia è gomma.

LINOLEUM

Il Linoleum è un pavimento composto esclusivamente da materie prime naturali quali, segatura di legno e sughero, juta, resine naturali e coloranti impastati con olio di lino (da cui deriva il nome linoleum). La massa elastica ottenuta dall'impasto delle materie prime viene colata su un supporto di juta o su materiali sintetici, calandrata e resa liscia. E' un prodotto riciclabile, e proprio per questa sua peculiarità ecologica, il linoleum si presenta come un pavimento estremamente versatile e moderno, che permette, inoltre, una buon isolamento termico ed acustico.
Il linoleum è  commercializzato e installato sia in bande che a quadrotti dello spessore di circa 2-5  mm. Di norma e' in tinta unita (verde bruno, rosso, grigio), ma è disponibile anche in versione striata o variegata.

TRATTAMENTO

Il linoleum, essendo un pavimento poroso e flessibile necessita dell'applicazione di cere antimacchia a base di miscele polimeriche e/o poliuretaniche. Questi prodotti sono in grado di formare un film protettivo e flessibile che mantiene il pavimento lucido, di facile pulitura e resistente.
Il trattamento verrà così eseguito:

  • Pulizia con detergenti leggermente alcalini che sono in grado di rimuovere ogni tipo di sporco su pavimenti resilienti.

  • Risciacquo del pavimento dal detergente precedentemente applicato.

  • Trattamento con sigillante.

  • Applicazione di film cerato.


AVVERTENZE

Questo tipo di pavimento teme i prodotti chimici molto alcalini come la soda, la varechina e la saponaria, che lo decolorano e lo essiccano rendendolo friabile come il cartone. Occorre fare attenzione anche quando si usa il decerante, che in taluni casi, specie se utilizzato puro, lo fa virare al giallo quando è colorato di verde o di blu. può modificarne il colore.
Non teme i prodotti a base solvente.
Evitare di bagnarlo lungamente o eccessivamente, onde impedire che la juta sottostante si ritiri causandone il distacco.
Effettuare le decerature con prodotti specifici.

GOMMA

E' un rivestimento composto da un gruppo di sostanze, naturali o sintetiche, elastiche, impermeabili e isolanti.
Nato come alternativa meno costosa al linoleum, di cui mantiene le caratteristiche di elasticità e di buon isolamento acustico. E' quindi adatto per i luoghi di grande traffico, in quanto il rumore dei passi viene attutito.
Questo tipo di pavimento può essere fabbricato sia con gomma naturale (lattice estratti dalla corteccia di piante tropicali), sia con gomma sintetica (di origine petrolifica). i coloranti impiegati sono per lo più sostanze inorganiche (ossido di ferro, sali minerali, carbonio).
La gomma e' reperibile in quadrotti (di norma a base sintetica) o in rotoli (a base di gomma naturale), può essere realizzata in diversi colori e a seconda della lavorazione può essere:

  • Liscia, a superficie continua.

  • Bullonata, o pastigliata: presenta in superficie delle sporgenze (bulloni o pastiglie) più o meno fitte e alte che consentono all'acqua e alla polvere di depositarsi negli interstizi.

  • Scanalata, in quanto la superficie è caratterizzata da scanalature parallele, Spesso i quadrotti sono posati alternando la direzione delle scanalature, tecnica che rende in seguito molto difficile la scopatura e l'aspirazione.

  • Bucciardata, lavorazione a "buccia d'arancia", utilizzata sopratutto nelle palestre. E' un prodotto molto poroso, che deve essere trattato immediatamente.

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Alla fine della produzione la gomma viene estrusa a circa 40°-50°C, sia per evitare che un foglio si incolli all'altro, sia per renderne più lucido l'aspetto. Infine viene vaporizzato sulla sua superficie un velo di sostanze grasse: generalmente cere o silicone. Questa patina può provocare inconvenienti che verranno applicati successivamente, tanto da doverli asportare con prodotti idonei prima del trattamento. La possibilità di aggiungere all'impasto anche della carica inerte (massa), ovviamente meno costosa della gomma (sintetica o naturale che sia), ha portato al contenimento del prezzo di questo rivestimento che in breve tempo ha soppiantato il linoleum.


TRATTAMENTO

La flessibilità della gomma non consente la protezione con emulsioni ceranti troppo rigide. Le gomme nuove, spesso trattate con paraffina, richiedono di essere lavate prima della ceratura con opportuni detergenti sgrassanti.


AVVERTENZE

La gomma teme i solventi e  i prodotti alcalini come la soda o la varechina, in quanto la induriscono, provocandone il caratteristico aspetto chiamato "pelle di elefante". Teme anche i prodotti a base solvente, in quanto la sciolgono, rendendola appiccicosa.

P.V.C.

Il P.V.C. (PoliVinilCloruro o cloruro di sodio) è un derivato del petrolio con l'aggiunta di  sostanze, quali plastificanti, riempitivi inerti e pigmenti colorati. Si presenta in banda (rotolo) o, più frequentemente, in quadrotti con una gamma di aspetti illimitata.
In base alla composizione, alla struttura, alle proprietà, che ne determinano la destinazione d'uso, si possono distinguere quattro tipi principali di pavimenti in P.V.C.


P.V.C. omogenei

Si tratta di pavimenti con struttura omogenea e flessibile con una bassa carica inerte, essendo costituito da un unico strato di mescola è uniforme in tutto lo spessore e di conseguenza ha una notevole durata .
Sono commercializzati in teli e piastrelle di diversi spessori, con un'ampia disponibilità di colori. Per la loro versatilità,  e facilità di posa, sono particolarmente adatti per luoghi quali ospedali, case di cura, eccetera.

 

 

P.V.C. Antistatici

Si tratta di pavimenti che, quando soggetti a calpestio, riducono l'accumulo di cariche mediante conduttori a massa. L'impiego di questi pavimenti in sale operatorie, centri di elaborazione dati o dove ci siano macchine elettroniche e pericoli di incendi, e' regolamentato dalla norma C.E.I. 64/4.


P.V.C. No Wax

E' un particolare genere di P.V.C. ad alto grado di purezza, realizzato con l'obiettivo di evitare la protezione. Tuttavia, l'usura del calpestio e' sempre tale che la superficie prima o poi ne risente e diventa comunque necessaria l'inceratura.

Ne esistono di diversi tipi:

 

  • Standard: di spessore da 3 a 5 mm circa, destinato al traffico pedonale pesante è resistentissimo all'usura e all'urto, ma ha scarsissima resistenza all'assorbimento dello sporco.
  • Similpietra: versione molto pregiata di PVC che nel colore e nell'aspetto, imita il travertino, il marmo eccetera... Il trattamento, anche se presenta qualche difficoltà, e' alla portata di chiunque sia adeguatamente preparato ed equipaggiato.
  • Antistatico: nella massa viene inserito un certo contenuto di materiale ad alto valore di conducibilità per consentire di "scaricare a terra" le correnti che potrebbero nuocere in ambienti come sale operatorie o centri meccanografici. Di norma vengono utilizzati pannelli con morsetti metallici collegati a una "messa a terra" vera e propria, che facilitano lo scarico dell'elettricità.


P.V.C. Eterogenei

Sono pavimenti composti da strati di composizione diversa. Generalmente lo strato di usura e' in P.V.C. ad alta densità, supportato da schiuma in P.V.C. o altro materiale inerte.
Sono particolarmente adatti per usi residenziali e specifici, quali palestre, asili, eccetera... Sono molto compatti e resistenti all'urto, ma non presentano resistenza a tagli e graffi.  Quando l'usura consuma il film superficiale, emerge la carica sottostante, il rivestimento perde ogni valore estetico ed e' da sostituire. Il P.V.C.eterogeneo si presenta sia in versione liscia che rugosa e si distingue in:

 

  • Sottilissimo: si tratta di un eterogeneo nato come rivestimento del piano dei tavoli o di armadi, poi "finito" sul pavimento in virtù del suo basso costo.
  • Standard: di spessore medio, e' il più applicato nel campo delle grandi superfici.
  • Antistatico: per impiego in ambienti particolarmente esposti alla formazione delle cariche elettrostatiche.
  • Isolante fonico: si tratta di fogli di spessore più elevato realizzati per l'assorbimento di rumori; e' usato anche per parete.
  • base di tessuto: in questo caso la massa e' data dal feltro. Serve per l'isolamento termico.

TRATTAMENTO

Per permettere la durata nel tempo e una facile pulizia, i P.V.C. vanno protetti con emulsioni polimeriche e/o poliuretaniche, ad eccezzione del P.V.C. antistatico, che necessita di prodotti particolari.


AVVERTENZE

Qualora sia presente un substrato di paraffina, sarà necessario effettuare un lavaggio con solvente  prima di procedere all'inceratura.

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PAVIMENTO IN LINOLEUM GREZZO

Un pavimento in linoleum grezzo si presenta come la foto sopra con caratteristiche di opacità elevate, tendenza ad assorbire lo sporco a causa di un elevata porosità dovuta al deterioramento per calpestio.
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PAVIMENTO IN LINOLEUM CERATO

Dalla foto è evidente in maniera spiccata il cambiamento estetico e di protezione che la ceratura crea dopo l'applicazione. Questo rende il pavimento particolarmente gradevole alla vista oltre che rende particolarmente pratico per la pulizia.